La fata fuggita

Saverio e una ragazza. Due persone, un incontro casuale, una breve avventura. Niente di strano visto che Saverio è un giardiniere e che l’incontro avviene proprio nel giardino di un castello in cui sta lavorando. La ragazza però si presenta con uno strano nome: Ueuel. Per quale motivo Saverio improvvisamente non riesce più a parlare? Soprattutto, perché Ueuel riesce a leggere i suoi pensieri? Tante domande, poche risposte. Ma non c’è tempo: la loro strana avventura è già iniziata. Saverio scoprirà così che Ueuel è una fata fuggita e che deve tornare al più presto sulla Costa dei Fari. Il loro sarà un viaggio straordinario in quello che la ragazza, con disinvoltura e malcelata ovvietà, chiama regno dell’energia. Come se chiunque lo conoscesse da sempre. Sarà un viaggio strabiliante, breve e intenso, dove Saverio riuscirà solo a intravedere un mondo reale ma sfuggente, nascosto, inafferrabile. E per certi versi irraggiungibile. Ma tutto termina improvvisamente così come era iniziato. Saverio si ritrova solo con pochi ricordi che emergono limpidi tra un groviglio di sensazioni inspiegabili. Una allucinazione? Improbabile. Una visione? Troppo realistica. I pochi ricordi rimasti non bastano: troppi dettagli sono volati via dalla sua mente e il giardiniere non può ricordare tutti i racconti di Ueuel. Non può ricordare che il regno dell’energia (e il regno della materia) sono in realtà legati indissolubilmente. Ma quello che non può davvero immaginare Saverio è che una serie di eventi imminenti lo porteranno presto a conoscere Morgan e i suoi amici. Perché il destino ha deciso di intrecciare definitivamente le loro vicende.